Nell’antichità le donne si occupavano delle faccende domestiche e tra queste anche la produzione della birra. Quella di qualità veniva venduta nei mercati nascondendo il viso da grandi cappelli o lunghi capelli, indossavano abiti neri e coprenti per essere facilmente riconosciute nel caos del mercato. Questo le portò nel tempo ad essere accusate di stregoneria perché elaboravano “pozioni”.

Un’affascinante donna di Cuixmala in Messico, produttrice esperta di birra, aveva un estremo bisogno di perfezionare la sua tecnica. un giorno decise di addentrarsi nella giungla alla ricerca di nuovi ingredienti. 

Molto spirituale, durante il suo cammino pregava con tutte le sue forze con lo scopo di trovare l’aroma “magica”, all’improvviso stremata per l’impresa apparvero ai suoi occhi i Centzon Totochtin note divinità azteche che le donarono delle foglie e germogli sussurrandogli all’orecchio una singolare ricetta mistica.

C’E’ chi sostiene che le abbiano donato dei luppoli e che da quel momento cominciò ad utilizzarli nella produzione della birra.
La donna con la gioia nel cuore dopo varie prove elaborò con successo questa nuova ricetta straordinaria.

Al mercato coperta in viso come le altre commercianti era una tra tante, ma ad un certo punto un bambino in corsa la urtò e le fece cadere una birra, nel raccoglierla con un delicato gesto si scoprì lasciando intravedere i capelli e il suo viso.

Gli uomini e le donne rimasero ammaliati. Attratti come in un incantesimo si avvicinarono per acquistare la sua birra ed al primo sorso, come colpiti dalla fortuna, esclamarono con un istinto divino: “HERMOSA!, HERMOSA!”.

La formula sparì con la sua morte e la leggenda narra che sarebbe ricomparsa solo nelle mani di chi avesse avuto la sua stessa spiritualità.